L’affidamento familiare è un intervento temporaneo di aiuto e di sostegno a un minore che proviene da una famiglia che non è in grado di occuparsi in modo sufficiente e completo delle sue necessità. Si tratta di un’accoglienza che educa alla gratuità, all’ apertura della vita del minore accolto nella propria casa, fino ad amarne tutta la sua storia, la sua famiglia, la sua diversità. Questa esperienza educa soprattutto al “non possesso”, che è il vero amore di un padre e di una madre.
L’opinione pubblica considera spesso l’affido come un’esperienza “eccezionale”. E’ invece un’esperienza possibile per qualunque famiglia. Infatti è caratteristica propria di una famiglia sana la capacità di accogliere senza tornaconto e senza calcolo.
L’affido consente di riconoscere che la più grande carità è l’educazione, intesa come educazione al senso della vita. Si tratta di un’esperienza significativa per tutti, proprio in un tempo come il nostro in cui i media preferiscono focalizzarsi sulle distorsioni e sulle fragilità delle famiglie e dimenticano che le famiglie sostengono oggi il peso maggiore della crisi e molte di esse offrono un sostegno insostituibile alle persone più fragili.
Famiglie per l’Accoglienza e l’affido
Ciò che può sostenere una famiglia nell’affido è la compagnia di altre famiglie che vivono la stessa esperienza e mantengono viva la coscienza di questa scelta. La compagnia tra famiglie può giungere fino all’aiuto concreto nelle scelte quotidiane, anche le più difficili.
Famiglie per l’Accoglienza è una compagnia di famiglie in rete, uno strumento di incontro, sostegno e confronto tra chi fa esperienza di affido o si sta avvicinando a questa prospettiva e intende comprenderne meglio il significato. Attraverso i “gruppi affido” l’associazione propone alle persone interessate incontri periodici di mutuo aiuto e approfondimento dell’esperienza.
L’esperienza delle famiglie affidatarie di Famiglie per l’Accoglienza è divenuta nel tempo un fatto socialmente rilevante: l’associazione, a partire da una esplicita posizione culturale, è incisiva anche a livello istituzionale, mostrando che le famiglie possono essere interlocutrici attive e consapevoli nel rapporto con i servizi sociali territoriali.